lunedì 1 giugno 2009

Charlie Watts, born June, 2nd 1941


"Charlie's good tonite, inee?" è la domanda rivolta da Mick Jagger al pubblico del MSG nel 1969. La risposta che ne ebbe fu un boato di approvazione. I fans dei Rolling Stones hanno sempre trovato qualcosa di amabile in quest'uomo dall'aspetto allo stesso tempo comico e sinistro. Forse proprio per il suo disinteresse nel reclamare un posto, che meriterebbe a pieno titolo, nello stardom del rock.
Il primo amore musicale era, e rimane, il jazz: la sua ambizione di teenager era quella di suonare con Charlie Parker al quale dedicò un libro illustrato per bambini, Ode to a High-Flying Bird e a dispetto di oltre quarant'anni spesi dietro la batteria di un gruppo rock, gli si riconosce una mentalità jazzistica. Watts non ha mai fatto sfoggio del virtuosismo tipico di alcuni suoi contemporanei - Keith Moon, Ginger Baker, Mitch Mitchell - optando per uno swingante ma solidissimo beat. Come disse egli stesso "I'm not a paradiddle man".
Se il suono dei Rolling Stones è facilmente riconoscibile lo si deve, più che alla coppia Jagger / Richards, alla coppia Richards / Watts, vero motore sonoro del quintetto inglese e artefice dei più efficaci incastri chitarra / batteria che da sempre lo contraddistinguono. Bill Wyman, l'altra metà del cielo ritmico degli Stones, ebbe a sottolineare che a differenza di tante altre rock bands, i Rolling Stones non seguivano il tempo dettato dal batterista ma quello del chitarrista ritmico, creando così una specie di ritardo della battuta sul rullante, mai metronomica, mai matematicamente perfetta ma sicuramente unica e caratterizzante.

Schivo, spesso silenzioso (famose le sue risposte a monosillabi), quasi lugubre, odia andare in tour e lo fa solamente per amore del suo essere musicista e per l'amicizia che lo lega a Mick Jagger ed a Keith Richards anche se una volta affermò "I love this band, but it doesn't mean everything to me. I don't really care if it stops". Domani compie 68 (!) anni. Auguri Charlie!

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