martedì 15 dicembre 2009
Honky Tonk Women
honky tonk women è la canzone che mi fa (s)ballare di più. conquista di diritto il mio podio personale. la metto in quel gruppo di stones evergreens che mi dimostrano come il cuore della band non sia propriamente jagger e richards ma watts e richards. ok, fu jimmy miller a suonare il campanaccio come sua vera intro ma è l’intreccio fra charlie e keith, quel beat e quel riff che sprigionano la potenza del motore stones, che fanno decollare il pezzo. e non c’è il basso durante i versi… fu il primo singolo con mick taylor e venne incisa in un giorno del giugno 69. nacque come canzone country a la hank williams. quindi entrò in scena ry cooder con i suoi mandolini e le accordature strane. ry mostrò a keith come suonare l’intro. fu tutto quello di cui ebbe bisogno. il resto sono chiacchiere. la parte principale di chitarra è il classico open g di keith, già con il mi basso rimosso. ampli ampeg e una telecaster con ogni probabilità di ry cooder. il riff umano la suona con un misto di unghia e polpastrello, molto raw.
quanto rock’n roll c’è in “I met a gin soaked bar-room queen in memphis”? sesso, vizio, il sud degli states. lo stesso richards riconosce che è una canzone che trascende tutti i generi. un arrangiamento semplice ma tremendamente efficace. stop e double-stop. il resto è groove, feeling. più un paio di fiati R&B ed i testi sboccati di jagger. hoooo-ooooo-ooooonky tonk women … che ritornello, chi l’ammazza? tre minuti scarsi, non butto via un istante.
e la ritengo anche importante come momento chiave perché incisa proprio nel periodo fra l’ ingresso nel gruppo di mick taylor e la morte di brian jones, un voltare pagina nella loro storia, acquisendo un suono che mai più avrebbero mollato. comanda keith richards.
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